L‘Italia di Roberto Mancini ha davanti a sé il primo dei due (si spera) dentro o fuori sulla strada che porta verso il Mondiale di Qatar 2022. A Palermo, gli azzurri aspettano la Macedonia del Nord. Un Playoff Mondiale che torna a bussare alla porta dopo quello disastroso del 2017: quando l’Italia fallì clamorosamente l’accesso a Russia 2018, perdendo il doppio confronto con la Svezia.
Dalla Svezia alla Macedonia: chi sono i “reduci” azzurri
Ma che fine hanno fatto gli azzurri di quel maledetto spareggio? Qualcuno di loro cova ancora la voglia di lavare una macchia storica per il nostro calcio, e avrà l’occasione di farlo magari proprio da stasera, dando il proprio contributo per superare il primo ostacolo verso un sospirato ritorno al Mondiale.
Partiamo dai pali, dove Gigio Donnarumma sarà chiamato a respingere le insidie balcaniche dopo aver visto dalla panchina la doppia sfida con la Svezia, coi pali che al tempo erano ancora di proprietà di Gigi Buffon. Chiellini, invece, era già un baluardo azzurro. Ma questa sera il capitano siederà in panchina, pronto a dare il proprio contributo in caso di passaggio del turno.
In mezzo al campo guidava già Jorginho, preferito a De Rossi nella notte di San Siro. Già, proprio quel “DDR” il cui sfogo a bordo campo rese se possibile ancora più drammatici gli ultimi minuti contro gli scandinavi. Chiamato a subentrare dal c.t. Ventura, l’ex capitano della Roma sbottò contro una decisione conservativa, caldeggiando invece l’ingresso di un incredulo Insigne.
Proprio lui, il “Lorenzihno” di Napoli (e, da luglio, del Toronto) sarà una delle armi più affilate a disposizione dell’Italia di Mancini. Una Nazionale che sarà sicuramente priva di Belotti, che partì invece titolare nell’andata in Svezia, ma che vedrà ancora Ciro Immobile al centro dell’attacco. Con risultati, si spera, opposti rispetto alla notte più buia del nostro calcio.
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Per chiudere, il destino sembra pronto a concede la rivincita al protagonista di una delle scene di maggior pathos del match di San Siro. Tutti hanno nella memoria il bacio al pallone di Alessandro Florenzi, mentre si appresta a battere l’ultimo disperato corner del match contro la Svezia. Il k.o. di Di Lorenzo potrebbe regalargli una maglia da titolare: un segno del destino?