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L’attaccante del Sassuolo e della Nazionale Raspadori ha parlato della partita contro la Macedonia del Nord che è costata all’Italia la qualificazione al Mondiale. 

Giacomo Raspadori è uno degli attaccanti del presente e del futuro della nostra Nazionale. Ha fatto parte del gruppo dell’Europeo, vedendo però il campo per un solo scampolo di partita, ma adesso sarà uno dei pilastri del nuovo corso di Roberto Mancini.

Giacomo Raspadori

Giacomo Raspadori (Foto Web)

Il baby bomber del Sassuolo ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato della grande delusione dopo il match contro la Macedonia del Nord: «Silenzio totale, delusione tremenda. La fortuna è stata avere compagni di enorme spessore umano che hanno pensato a consolare noi giovani. Durante la partita si capiva che gli eventi non si stavano incastrando nel migliore dei modi. Si percepiva che avremmo potuto fare di più». 

Raspadori ha poi provato a spiegare i motivi di quanto accaduto: «Non c’è una motivazione precisa, probabilmente abbiamo perso un po’ di entusiasmo. Non credo a fortuna e sfortuna, ma all’Europeo si era creata una magia che poi è svanita. In estate qualcosa di superiore ci aveva dato una mano». 

Nazionale, Raspadori e la delusione Mondiale

Una delusione, quella della mancata qualificazione al Mondiale, che per Raspadori si ripresenterà a ridosso di Qatar 2022: «È passata, ma tornerà in autunno. Grazie al mio equilibrio ho smaltito la delusione nello stesso tempo in cui avevo smaltito l’euforia post Europeo. Ma sono cose che devi conservare dentro di te: per ricordare le emozioni che vuoi rivivere e le amarezze che invece non vuoi più riprovare. L’analisi del passato serve: capire cosa ti ha portato al trionfo prima e alla sconfitta poi è fondamentale». 

L’attaccante dell’Italia ha poi chiesto scusa per quanto accaduto nello spogliatoio del Renzo Barbera di Palermo: «Potevamo lasciarlo in condizioni migliori. Abbiamo avuto poca cura. Però mi permetto di dire che la vicenda è stata un po’ ingigantita, forse qualcuno ha voluto farci pagare la sconfitta. Spesso gli spogliatoi sono in quelle condizioni ma non ne parla nessuno. Detto ciò, errore nostro». 

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In chiusura, poi, alcune parole sui suoi idoli: «Aguero, Tevez, Rooney: attaccanti che corrono, campioni con la garra. La garra è fondamentale perché ti spinge oltre i limiti». 

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