Il giovane portiere della Nazionale Under 21 Marco Carnesecchi ha parlato degli inizi della sua carriera, dei suoi obiettivi e della sua esperienza con l’Italia.
Marco Carnesecchi è il futuro dell’Italia nel ruolo di portiere. Il baby atalantino è il titolare della Nazionale Under 21, ma ora è fermo ai box a causa di un infortunio alla spalla che lo terrà fermo per 3-4 mesi.
Il classe 2000 ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della FIGC in cui ha parlato degli inizi della sua carriera, ma anche della sua esperienza in azzurro: «Ho cominciato con i miei amici sul campo di fianco casa mia. Facevo il centrocampista, poi sono andato in porta e non ne sono più uscito. Ho fatto dei sacrifici, ma mi sono divertito un sacco. Poi è arrivata la chiamata dell’Atalanta e sono entrato nel vivaio nerazzurro».
Sui suoi obiettivi per il futuro ha poi dichiarato: «Non ho tanti obiettivi futuri. Non ho molti limiti da impormi, ma voglio arrivare il più in alto possibile. Voglio restare senza rimpianti quando finirò di giocare».
Nazionale, Carnesecchi e la sua prima convocazione in azzurro
Carnesecchi ha parlato anche della sua esperienza con la Nazionale: «Giocare nelle nazionali giovanili è sempre stato un orgoglio, giocare i tornei internazionali con la maglia azzurra è stato molto emozionante, per me e per tutta la mia famiglia. La prima convocazione nell’Under 17 non mi ha fatto dormire per tre notti. Giocavo nella Primavera dell’Atalanta, porterò sempre con me quei momenti».
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