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Il c.t. dell’Italia Roberto Mancini parla nel giorno dell’anniversario della vittoria dell’Europeo: da quello storico successo, alla delusione Mondiale fino ai nuovi obiettivi. 

A un anno dalla storica vittoria dell’Europeo a Wembley in finale contro l’Inghilterra, il commissario tecnico dell’Italia Roberto Mancini è tornato a parlare di quel grande trionfo. Ma non solo, in una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, il c.t. ha toccato vari argomenti: dalla delusione Mondiale fino ai nuovi obiettivi.

Roberto Mancini

Roberto Mancini (Foto Twitter ufficiale Roberto Mancini)

«Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro, ma non solo in quell’Europeo: in tre anni e mezzo giocati alla grande. Capita che si vinca un grande torneo perché in quel mese va tutto bene: non è stato il nostro caso. Dietro c’era un percorso preciso: tante partite importanti, non solo sette». Ha dichiarato sul trionfo a Euro 2020.

Mancini ha anche fatto una rivelazione sulla sua tentazione di lasciare la panchina della Nazionale: «Sono stato sfiorato dalla tentazione di lasciare più dopo aver vinto l’Europeo o dopo la mancata qualificazione al Mondiale? Più la seconda: mi sono trovato in una situazione molto difficile. Un po’ ci ho pensato dopo Wembley, ma c’era il Mondiale a poco più di un anno». 

Italia, il c.t. Mancini dalla delusione Mondiale alla voglia di vincere ancora

Il commissario tecnico degli Azzurri è poi tornato sulla delusione relativa alla mancata qualificazione al Mondiale che non ha però frenato la sua voglia di vincere il prossimo: «Da quando sono ct ho sempre avuto un obiettivo: vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa, con la coppa in mano, mi ero detto: “Ne vinciamo uno dietro l’altro”. Pensavo a questo Mondiale, evidentemente non era questo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno, sì». 

Mancini si è poi lasciato andare dando un consiglio a Nicolò Zaniolo«Addio alla Roma meglio per la Nazionale? Questo non lo so. So che deve capire la fortuna che l’ha accompagnato: in un lampo ha avuto Nazionale e Roma, non può perdere ancora tempo e occasioni. Disperdere le qualità che ha». 

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Scamacca al PSG, per Mancini è la scelta giusta

Il c.t. dell’Italia ha poi commentato il possibile passaggio di Gianluca Scamacca dal Sassuolo al PSG«Una brutta notizia per me? No, no, anzi: glielo consiglierei senz’altro. Giocare all’estero regala esperienza, fa conoscere un calcio diverso, situazioni differenti. Aiuta a crescere. Vieri ha detto che, se Scamacca non fa almeno 20 gol, c’è qualcosa che non va? Ha tutto per essere un grande centravanti e lo sa. Però ci deve mettere qualcosa di più, anzitutto nel carattere: quando il livello si alza, qualità tecniche e fisico ti aiutano, ma non bastano». 

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