Il c.t. della Nazionale Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa nel primo giorno di ritiro dell’Italia in vista delle due amichevoli contro Venezuela ed Ecuador.
Primo giorno di ritiro per la Nazionale in vista delle due amichevoli contro Venezuela ed Ecuador che si disputeranno negli Stati Uniti. In conferenza stampa ha preso la parola il commissario tecnico Luciano Spalletti che ha toccato vari argomenti, dalle nuove soluzioni in campo al caso razzismo che ha coinvolto Francesco Acerbi.
Nazionale, le parole di Spalletti sul caso Acerbi-razzismo
«C’è un comunicato che abbiamo fatto e lì c’è il mio pensiero. Lo abbiamo deciso di fare tutti insieme. Non vorrei mai trovarmi in questa posizione, ma noi abbiamo la responsabilità di uno sport importantissimo per la nostra nazione. E, visto quello che è venuto fuori, dobbiamo per forza agire, anche con cose ancora da chiarire. Per quello che mi ha detto Acerbi, non c’è stato un episodio di razzismo. Ma bisogna stare attenti ai nostri comportamenti e a tutto ciò che facciamo e diciamo. A maggior ragione quando facciamo parte della Nazionale. Sono importanti le 2 ore in campo, ma anche le altre 22 ore quando indossiamo la maglia azzurra. È un dispiacere enorme prendere decisioni per episodi come questo. Bisogna stare attenti anche quando lo denunciamo un episodio così, se lo subiamo in maniera così clamorosa come è venuto fuori. Siamo tutti dentro questo caso. Ora abbiamo visto Francesco in difficoltà e per noi lui è importante. Non cambia nulla dal punto di vista della forza di squadra, ma ci dispiace dal punto di vista umano».
Sull’esclusione di Immobile
«Non prendo in giro nessuno. So che Immobile è stato un calciatore importante negli ultimi anni, per la Lazio e la Nazionale. Sta vivendo un momento in cui non riesce a esprimere tutto il suo potenziale e io devo tenere in considerazione tutti. Scamacca per un periodo non ha giocato. Quando l’ho portato non mi è sembrato che abbia espresso il meglio di se stesso. Bisogna avere la capacità di dare subito l’impressione di essere al livello della Nazionale».
Sugli attaccanti convocati
«Retegui è condizione, Raspadori può fare il doppio ruolo. E poi dobbiamo prendere in considerazione qualcosa di nuovo, di continuo. Sennò sarebbe finita per noi, per esempio voglio conoscere da vicino Lucca per capire di che pasta è fatto. Le sue qualità sono importanti, penso alla sua altezza. Non è una bocciatura per nessuno, ma c’è una crescita continua di altri che possono darci una mano».
Su Pellegrini
«È uno di quelli che abbiamo atteso tantissimo e che io non ho mai avuto a disposizione. È un giocatore di alto livello, forte e che sa fare più cose. Non so che cosa verrà fuori da qui a giugno, ma ci contiamo. Ha avuto dei problemi, li ha sistemati e si trova a suo agio per la qualità che vuole De Rossi».
Sulle nuove soluzioni da provare
«La difesa a 3? È una cosa fluida, liquida. Non è più una cosa rigida. C’è la possibilità di cambiare sistema nella partita in base all’azione. Voglio andare a valutare in base alle caratteristiche di chi gioca. Possiamo fare due prove e, se cambiamo, possiamo essere più sorprendenti. E se lo capiamo dentro lo sviluppo delle azioni diventiamo più forti e meno leggibili. Quindi tentiamo di fare sempre qualcosa in più. La difesa a 3, se sei equilibrato, ti fa subire meno ripartenza. E poi viene da sé che ci siamo 2 esterni, 2 nei mezzi spazi e un centravanti che porti via la linea difensiva».