L’arbitro Byron Moreno grande protagonista in negativo di Italia-Corea del Sud del Mondiale 2002 è tornato a parlare di quella partita e della sua direzione di gara.
Il 18 giugno 2002 è una data che i tifosi italiani difficilmente dimenticheranno. È il giorno in cui gli Azzurri vengono eliminati dal Mondiale per mano della Corea del Sud. Una partita segnata, però, dall’arbitraggio di Byron Moreno; protagonista in negativo di un match entrato nella storia del calcio proprio per mano del direttore di gara ecuadoriano.
Ora l’ex fischietto commenta gli episodi da moviola su Canal Tv, emittente del suo Paese, e in una intervista a La Gazzetta dello Sport è tornato su quanto accaduto in Italia-Corea del Sud: «Dopo tutto questo tempo ricevo ancora insulti sui social dai tifosi italiani. Non rispondo, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ho la coscienza pulita, sono tranquillo. A oggi sono tranquillo, perché nessuna decisione arbitrale ha influito sul risultato di quella partita».
Moreno ha commentato anche l’espulsione per doppia ammonizione di Francesco Totti: «Se guardiamo il video, il giocatore coreano punta il pallone, arriva prima e allunga la gamba. Il capitano azzurro inciampa e cade provando a simulare un fallo per il quale è stato ammonito per la seconda volta e quindi espulso. Ha inciso sulla partita? Il regolamento prevedeva il giallo per simulazione. Ho rispettato le regole, le immagini parlano chiaro. Totti non protesta, gli unici a farlo sono Vieri e Di Livio».
Ma l’ex arbitro ecuadoriano fa mea culpa su un episodio, quello della mancata espulsione per la Corea: «Sun-hon Hwang falcia Zambrotta al 72’, costretto a uscire per infortunio. Quella è l’unica situazione che mi ha fatto riflettere tanto in questi anni. Tornassi indietro darei il cartellino rosso al coreano. Ho giudicato la forza del tackle dalla mia prospettiva. Non è la stessa di chi rivede l’azione da otto telecamere diverse. È stata una decisione presa tenendo conto del mio punto di vista in quel momento. Sono umano, mi assumo la responsabilità per ogni decisione giusta o sbagliata presa durante la mia carriera arbitrale. Quello di cui potete stare sicuri è che non ho mai voluto favorire o penalizzare qualcuno in campo».
Italia-Corea del Sud, Byron Moreno torna a parlare dell’arbitraggio
Moreno non ha poi esitato a giudicare più che positivamente il suo operato in Italia-Corea del Sud: «L’arbitro deve prendere decisioni giuste, ma ha una percentuale di errore. L’importante è non creare equivoci in azioni determinanti del gioco e tenere lo stesso criterio sanzionatorio per una squadra e per l’altra. Se ho agito cosi anche in Italia-Corea? Assolutamente sì. Quella gara è nella top 3 delle mie migliori prestazioni arbitrali in carriera. Che voto mi darei? 8.5 pieno».
L’ex direttore di gara ha anche sottolineato quelli che sarebbero stati gli errori da parte della Nazionale italiana in quella partita: «Solo chi non fa nulla e i morti non sbagliano, capita a tutti. Anche l’Italia ha sbagliato in quel Mondiale del 2002. Con l’espulsione di Totti e senza Del Piero, gli azzurri hanno lasciato troppo spesso la palla agli avversari. Trapattoni ha commesso un errore facendo entrare Gattuso al posto dell’attaccante della Juve. In quel preciso momento l’Italia ha perso la partita. Non ho mai permesso a niente e nessuno di influire nel mio lavoro. Ecco perché in Italia ho tanti amici, non ci torno da oltre 10 anni».
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Infine, Moreno ha denunciato un fantomatico boicottaggio della Federazione ecuadoriana nei suoi confronti: «Non sono stato radiato, ho scelto io di ritirarmi. E sono uscito dalla porta principale a testa alta. La FIFA ha aperto un’indagine dopo Italia-Corea, ma la Federazione ecuadoriana mi ha boicottato. Sono stato avvisato del provvedimento con oltre un mese di ritardo, fuori tempo massimo per presentare la mia difesa. Ho chiesto una deroga e sono stato felice che la commissione disciplinare FIFA mi abbia ascoltato. A dicembre 2002 sono stato dichiarato innocente, non ho commesso alcuna irregolarità in Italia-Corea».