Il c.t. della Nazionale Roberto Mancini ha parlato prima della partita contro l’Inghilterra, affrontando importanti temi per il futuro dell’Italia.
Nonostante la scottante delusione contro la Macedonia, il c.t. della Nazionale Roberto Mancini non ha tirato i remi in barca, si è rimboccato le maniche ed è tornato a lavorare per far rinascere l’Italia. Prima della partita di Nations League contro l’Inghilterra, il commissario tecnico azzurro ha affrontato ai microfoni di Rai Sport diversi importanti temi per il futuro della Nazionale.
Mancini ha parlato del nuovo ciclo elogiando le qualità dei giovani Azzurri: «Ci sono oggi giocatori, in questa Nazionale, che hanno già presenze che qualche campione del mondo del 2006 alla loro età non aveva. Anzi, forse qualcuno giocava in serie C. Penso che nell’arco di un anno ci sia chi può diventare veramente molto molto bravo. Mi riferisco a Gnonto, a Raspadori, a Scamacca, a tutti i centrocampisti ed esterni che abbiamo provato in questi giorni: con l’età che hanno possono diventare molto forti».
Il c.t. ha poi proseguito: «Vincere il Mondiale 2026 con uno Steph Curry? È come dire troviamo un Baggio, un Del Piero, un Totti. Io spero che succeda presto, perché credo che un giocatore del genere ci possa fare vincere il prossimo Mondiale. Avremo tempo di costruire la squadra e con uno alla Curry, che fa la differenza in ogni partita, tutto diventerebbe possibile».
Nazionale, Mancini e il nuovo corso azzurro
L’allenatore dell’Italia è tornato anche sulle critiche nei confronti della Nazionale dopo la mancata qualificazione al Mondiale: «Abbiamo fatto tre anni senza sconfitte e con un gioco ammirato da tutti. Ricordo ancora il telegramma della federazione olandese dopo la vittoria di Amsterdam in Nations League: “Non abbiamo mai visto giocare così bene”.
«In Italia si fa presto a dimenticare, ma io sono convinto che questa nuova squadra giovane, integrata dai giocatori esperti, possa diventare in prospettiva ancora più forte di quella che ha vinto l’Europeo».
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